Vivere l’innovazione con sfide sempre nuove e stimolanti: questi il segreto di Hack My Mom
Si sa, in Italia l’innovazione è debole e scarseggia. Sembra quasi un argomento scomodo, difficile da risolvere, che solo le start-up hanno provato a smuovere da una situazione di stallo. Raramente però le idee delle start-up riescono ad emergere, sia per un motivo economico che di copertura delle notizie. Intanto le maggiori aziende non hanno tempo (o idee) per innovare, preferendo mantenere lo status quo, migliorando tecnologie già esistenti e sviluppandone altre che non possono permettersi di ignorare (prima fra tutte, il 5G).
Esistono tuttavia degli eventi creati per favorire la circolazione di idee: partecipando ad eventi e facendo amicizia con personalità in gamba ma solitamente dal profilo basso -i cosiddetti “nerd” o “geek”- si ha la possibilità di venire a contatto con inventori e innovatori dalle idee interessanti, con una spiccata predisposizione a cogliere nuove opportunità e a trovare soluzioni straordinarie a problemi non banali.
Queste persone amano le sfide tecnologiche, la ricerca, lo sviluppo di prototipi ma mancano di risorse, di strutture adeguate, di opportunità di unirsi e lavorare in squadra per riuscire a dare alla luce un progetto concreto da un insieme di bozze e idee incomplete.
In un contesto del genere le start-up che nascono sono poche e inserite in un ambiente “ostile”: pieno di diffidenza e pregiudizio, pieno di barriere e porte in faccia. Non è un segreto che in Italia il terreno è molto meno fertile rispetto per esempio a USA, Inghilterra e Germania, perché qui nella penisola, che sia per mentalità, che sia per cultura, non si crede nelle persone e nelle idee, si crede solo nelle strutture già esistenti e nella protezione del proprio patrimonio.
Per smuovere questa impasse, un gruppo di giovani innovatori ha pensato bene di portare l’innovazione a portata di tutti: nasce così Hack My Mom, una piattaforma web dal design essenziale e a tratti vintage nata per rendere l’innovazione a portata di tutti, facilitando il lavoro di chiunque voglia contribuire con le proprie idee a migliorare il mondo. Vuole essere un punto d’incontro tra le persone e le aziende, il supporto per aiutarle ad esprimersi ed innovare e il luogo in cui ci si possa divertire nel farlo, creando un’opportunità di sviluppo e di crescita a milioni di “hackers”: un serbatoio di carburante innovativo che alimenti aziende e le istituzioni e la nascita di nuove start-up.
Tutto ciò può essere realtà attraverso gli “hackathon” che non è altro che un sinonimo di sfida, divertimento e apprendimento tra appassionati, studenti, professionisti che si occupano di programmazione, design, ingegneria e simili.
Si tratta di competizioni nelle quali team di talenti si sfidano per innovare una tecnologia, un settore, un’area specifica della vita delle persone. A volte l’innovazione consiste nel risolvere problemi specifici, in altri casi nel massimizzare le opportunità o i risultati in un’area o un contesto particolare.
Alcuni esempi possono essere:
- Trovare soluzioni a problemi ambientali: riciclo della plastica, surriscaldamento globale, ecc.
- Trovare soluzioni a problemi sociali: sviluppare tecnologie per una più veloce ricostruzione di città devastate da catastrofi naturali, come Amatrice, Aquila, Genova, ecc.
- Trovare idee innovative che migliorano la vita delle persone: massimizzare le capacità di apprendimento umano tramite gamification e intelligenza artificiale, evolvere l’automazione della casa, innovare le biotecnologie, ecc.
Di questo non possono che beneficiarne aziende, startup e istituzioni perché hanno la possibilità di accedere alle idee e alle intuizioni di giovani talenti che si focalizzano su problemi e opportunità come quelli descritti e offrono le loro soluzioni, sotto forma di mockup, prototipi e così via. Possono così individuale le idee sui quali investire.
In cambio del loro impegno, i partecipanti posso vincere premi in denaro (o altro), hanno la possibilità di mettermi in mostra, facendo quello che amano, a fronte di una possibile assunzione presso aziende. Inoltre le aziende potrebbero trovare del potenziale nei partecipanti e decidere di avviare collaborazioni e finanziare progetti.
Inoltre queste sfide sono importanti perché le aziende scelgono le risorse in base a qualità che sono poco riscontrabili in un vero e proprio colloquio: la capacità di teamwork (lavorare in squadra in modo efficiente e costruttivo) e quella di riuscire a non farsi prendere dall’ansia del conto alla rovescia durante la realizzazione di un progetto a ridosso della scadenza del tempo.
Questo progetto -e tutte le sfide che verranno organizzate- è fatto per chi ha “idee da vendere”, letteralmente e per chi crede che:
- L’innovazione è una visione
- L’innovazione è realizzabile
- L’innovazione può essere un divertimento
- Gli innovatori devono essere legittimati, supportati, stimolati
- L’innovazione deve essere accessibile: non devi essere costretto a creare una tua startup, per farla
- Anche fallire è concesso, diventa costruttivo se impariamo dal fallimento e ripartiamo il giorno dopo: è questo il gioco
- Gli hackathon non devono essere una scusa con la quale le aziende possano sfruttare il lavoro di giovani talenti; al contrario, devono essere creati soprattutto per la voglia di vivere da protagonisti l’innovazione; il business arriverà dopo: sarà una conseguenza naturale e indiretta.