CAMS: si è creato un nuovo buco dell’ozono sopra l’Artico
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Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) è uno dei sei servizi che formano il Copernicus: Programma Europeo di osservazione della Terra. Lo scopo del programma è quello di osservare e diffondere informazioni sul nostro pianeta. I dati vengono raccolti da diverse fonti, quali satelliti di osservazione e sensori di terra, di mare ed aviotrasportati. Il 6 aprile, sul sito ufficiale del CAMS è stato pubblicato un articolo in si rivela la presenza di un grande buco dell’ozono sopra l’Artico.
Lo strato di ozono sopra questa zona dell’Emisfero Nord, all’altitudine di circa 18 km, sembra essersi estremamente impoverito. L’ultima volta che si era registrato un dato simile è stato nel 2011, ma sembra che l’impoverimento dello strato di ozono di quest’anno sia più grave. Siamo abituati a sentir parlare dello sviluppo di buchi dell’ozono sopra l’Antartico durante la primavera australe, ma solitamente le condizioni per l’impoverimento dello strato di ozono solitamente non si verificano nell’Emisfero Nord.
La situazione nell’Antartico è principalmente causata dall’utilizzo di materiali chimici creati dall’uomo, come cloro e bromo che migrano nella stratosfera, a circa tra i 10 e i 50 km sopra il livello del mare. Queste sostanze chimiche entrano nel vortice polare che si sviluppa sopra l’Antartico tutti gli inverni. Quando la luce torna a batter su quella zona remota delle Terra, le reazioni chimiche possono portare alla riduzione dell’ozono. Ogni anno, per 35 anni ormai, si forma il famoso buco dell’ozono.
La stratosfera dell’Artico è meno isolata rispetto a quella dell’Antartico, soprattutto perché nelle vicinanze si trovano montagne e terre che cambiano i modelli climatici. È proprio per questo motivo che le temperature non sono così basse e solitamente il vortice polare dell’Emisfero Nord è meno potente e più perturbato di quello a Sud. Nonostante ciò, quest’anno il vortice dell’Artico è stato molto più forte degli anni passati ed è durato più a lungo. Inoltre, anche le temperature sembrano essere più basse del solito. Questi sono i motivi per cui si è formato un buco nell’ozono anche sopra nell’Emisfero Settentrionale.
Il CAMS continuerà a monitorare il buco nei prossimi mesi, ma prevede già che le temperature si alzeranno (come si sta già verificando) e la impoverimento di ozono rallentare lentamente per poi finalmente fermarsi. Una volta che il vortice polare si indebolirà, l’aria povera di ozono si mischierà agli strati ricchi di ozono delle latitudini più basse. Il nuovo buco, infatti, dovrebbe chiudersi a metà aprile.
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