Mela Work è l’innovativa startup che sta rivoluzionando il mondo industriale
Risparmiare fino a 10 ore di lavoro a settimana per persona. E’ questa la grande sfida di Mela Work, l’app che gestisce il lavoro sul campo e che propone lo smart working in ambito industriale. Sono molte aziende che hanno già scelto di utilizzare Mela Work, startup fondata nel 2017 dalle menti di Riccardo Chiarelli, Emanuele Zamponi e Francesco Putignano che abbiamo sentito per un’intervista.
Da dove nasce Mela Work?
Il background mio e dei miei due soci è puramente industriale, io sono ingegnere nucleare. Manutenzione di impianti, cantieristica pesante, impianti di energia elettrica sono sempre stati il nostro pane quotidiano. Ci eravamo accorti che se da una parte l’ufficio era già stato digitalizzato tanti anni fa, la parte del lavoro in “cantiere” era ancora impostata su modalità di lavoro vecchie, spesso si regrediva ad “usare la carta”. Ecco, che questo per noi, ha rappresentato un’opportunità. Quindi abbiamo pensato a un’interfaccia semplice come la chat WhatsApp ma con dei super poteri: backend e dati che poi le aziende possono usare al meglio. Dopo il primo prototipo, abbiamo lanciato il primo prodotto che ha cominciato a monetizzare nel 2018.
Il nome Mela Work da dove nasce?
E’ nato un pò per caso, il primo placeholder appunto Mela, è poi rimasto il nome attuale. Andando avanti ci siamo accorti che Mela in sanscrito significa “incontro” – l’unione di persone, la collaborazione, si sposavano bene con la nostra mission e il nostro prodotto. Tutto ha coinciso ed ecco Mela Work.
Un finanziamento da 1,5 milioni di euro con il fondo di Venture Capital italo-francese 360 Capital, quali sono ora i piani di Mela Work?
Nel breve termine vogliamo consolidare il prodotto, rendendolo sempre più affidabile. Creare un ecosistema sempre più grande in Italia e affermarci qui per poi pensare a una internazzionalizzazione che rimane l’obiettivo a lungo termine. In questo momento, stiamo aprendo un ufficio a Milano. Il mio focus è proprio nel fare recruiting di persone nuove da inserire. Ora siamo 6 persone, ma contiamo di crescere tanto nei prossimi 6 mesi.
Che cosa ha convinto i finanziatori?
Non è mai facile ottenere un finanziamento, per me era la prima volta. Li ha convinti l’opportunità di mercato, molto grande, in crescita e hanno creduto nel prodotto avendo visto i primi risultati (quindi riducendo il rischio).
Proponete lo Smart working in ambito industriale – che cosa significa?
E’ una questione di pratiche di lavoro – qualcuno il ferro lo deve “battere” e da questo non si può prescindere, in questo caso lavorare smart vuol dire mantenere la comunicazione allineata, mantenere il cantiere in comunicazione con il resto. C’è bisogno di andare in 4 in cantiere o è sufficiente una persona? In questo caso, si tratta di rendere smart l’organizzazione della forza lavoro. La nostra è una digitalizzazione smart del lavoro industriale.
(articolo a cura di Sergio Cerbone)