Il cibo del futuro incuriosisce o spaventa? Grazie alla tecnologia non dobbiamo rinunciare a nulla
Ormai non si parla d’altro: stiamo veramente mettendo a dura prova il nostro pianeta. Pensiamo all’utilizzo dei pesticidi, allo spropositato consumo di acqua, terra ed energia, alle emissioni di CO2. Il cambiamento climatico ha origine anche e soprattutto nel nostro modo di produrre e consumare cibo (così come di sprecarlo). Ci si chiede quindi se non esista un’alimentazione più sostenibile, che preveda il consumo di cibo sano, con ridotte emissioni di carbonio e basso impatto su terreno e risorse idriche. Il tema del cibo del futuro non è da sottovalutare: potrebbe essere la chiave per la sopravvivenza dell’uomo del domani.
Cosa pensano gli italiani di un potenziale cambiamento di alimentazione? Sono incuriositi o spaventati? Ce lo svela un sondaggio condotto da Ono Exponential Farming, start-up veronese che studia soluzioni di agricoltura verticale ad alta tecnologia e orientata alla sostenibilità. Il 68% dei rispondenti credono che la causa di questa svolta nutrizionale risieda nella scarsità delle risorse del pianeta, il 25% pensa invece sia solo una moda passeggera. In molti (66%) si dimostrano favorevoli al prendere una nuova direzione alimentare, anche se il 39% non è disposto a rinunciare al piacere della buona cucina. Il 27% sposa la causa per garantire un futuro ai propri figli.
E cosa ci si aspetta di mettere nel piatto in futuro? Solo il 6% pensa che si mangeranno solo pillole, come qualche film ci ha fatto credere. Di un’idea simile è il 30%, ancora spaventato dalla possibilità di doversi nutrire con cibi sintetici creati in laboratorio. Per fortuna gli ottimisti sono tanti: la maggior parte delle persone vede infatti sulle tavole del futuro alimenti più genuini e nutrienti di quelli di oggi. Certamente la maggior parte degli intervistati vede in questo cambiamento un’opportunità di maggior tutela dell’ambiente e una riduzione degli sprechi.
Cibo del futuro: ecco come funziona la “Farm Zero”
“Al giorno d’oggi e con una pandemia in corso, si fa sempre più importante la consapevolezza che uno sviluppo sostenibile possa essere raggiunto cambiando il modo con cui coltiviamo, produciamo e consumiamo il cibo“, ha dichiarato Thomas Ambrosi, fondatore di ONO Exponential Farming. “L’alimentazione e la produzione sostenibile stanno prendendo piede. Sempre più persone vogliono mettere nel piatto cibo che cresce in un ambiente sano e a km zero. Noi siamo promotori di un nuovo modo di coltivare, in cui la qualità del cibo e il benessere del nostro Pianeta risiedono al centro e alta tecnologia, quella buona, quella pulita, alla base di tutto”.
ONO ha sviluppato la prima piattaforma agrobotica iper-efficiente di coltivazione intensiva verticale, modulare e scalabile, completamente automatizzata (AI). La “Farm Zero” non è più solo un sogno di un imprenditore visionario, ma una realtà. Si riducono così il consumo di energia del 70% e di acqua del 95%. La densità del raccolto è invece triplicata. L’obiettivo è raggiungere il massimo di produttività per metro cubo di spazio occupato. Anche la qualità è fondamentale e lo si vede da tre elementi che caratterizzano l’agricoltura indoor 4.0: gestione innovativa dell’energia trasmessa alle piante, gestione individuale dei nutrimenti per tipologia di pianta, gestione ottimale delle condizioni climatiche.
ONO Exponential Farming è una start-up innovativa attiva nel settore dell’agritech, focalizzata su soluzioni verticali ad alta tecnologia e orientata al massimo livello di sostenibilità. L’azienda italiana ha sviluppato una piattaforma di coltivazione verticale brevettata modulare e scalabile, completamente automatizzata, in cui possono essere coltivati ortaggi, alghe e insetti in modo intensivo. L’automazione è basata su sistemi di machine learning e AI. L’azienda ritiene infatti che l’alimentazione del futuro sarà sempre più dipendente dalla tecnologia, in grado di ottimizzare le risorse.
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