
Una tecnologia all’avanguardia nel settore enogastronomico
Il progetto “Tracciabilità isotopica dell’olio Umbro” ha avuto come palcoscenico una delle principali fiere nazionali del settore enogastronomico. Dunque l’iniziativa in questione dimostra l’applicabilità di una interessante tecnologia all’avanguardia nel settore dell’olio d’oliva: una ricerca, promossa da Confagricoltura Umbria e FAT con il supporto di ASSOPROL UMBRIA e della Fondazione Edmund Mach. “Tracciabilità isotopica dell’olio Umbro” punta alla valorizzazione e alla tracciabilità dello stesso, al fine di tutelare i consumatori e i produttori da eventuali contraffazioni e frodi in commercio.
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Il presidente Confagricoltura Umbria Fabio Rossi, durante la conferenza stampa a Milano presso TUTTOFOOD, ha espresso apertamente lo scopo primordiale del progetto: “Valorizzare il prodotto e dare allo stesso tempo tranquillità al consumatore in ottica ecologica”. Dunque la tracciabilità isotopica è uno strumento volontario di garanzia della qualità e specificità e, quindi, di valorizzazione dell’olio, in questo caso umbro, ha continuato Rossi: “L’analisi che viene effettuata, oltre a definire le proprietà e le caratteristiche minerali degli oli extravergini di oliva, definisce la provenienza geografica creando un legame stretto con il territorio e la sua storia, e tutela in questo modo il consumatore, il prodotto e la salubrità dell’olio”.

Foto: Ufficio Stampa
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Ad approfondire meglio la questione, il tecnico agronomo Assoprol Umbria Davide Converso, che ha spiegato durante la conferenza: “ si tratta di un’organizzazione di produttori, con la mission di valorizzare i prodotti del territorio“. Si presenta come uno strumento messo a disposizione dei produttori olivicoli e dei consumatori che garantisce, mediante l’utilizzo di tecniche analitiche e di controllo, la qualità del prodotto e, soprattutto, la sua provenienza geografica. Proprio l’analisi dei rapporti tra isotopi stabili di bioelementi, sperimentata in Umbria per circa tre anni in un progetto di innovazione finanziato dalla Regione, ha dato risultati positivi.
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La tracciabilità isotopica dell’olio Umbro: come si sviluppa l’indagine
Ha continuato Davide Converso: “L’attività svolta ha riguardato un’indagine sviluppata su più livelli. Il primo è quello regionale, attraverso il reperimento annuale da parte di ASSOPROL UMBRIA di 100 campioni di olio umbro proveniente dalle 5 sottozone dell’olio Dop Umbria. Con il supporto di UNAPOL poi, è stato possibile dare seguito all’attività di campionamento in altre 7 regioni italiane”. E’ dunque emerso che le particolari caratteristiche geografiche, la variabilità genetica ed il microclima di ogni campione di olio analizzato conferiscono un’impronta isotopica all’olio extra vergine di oliva. Ha ribadito anche Luana Bontempo, responsabile Unità di Ricerca Fondazione E. Mach.: “Individuiamo nel prodotto l’entrata isotopica che è fortemente influenzata dal luogo in cui si trova la pianta stessa”. Proprio tale impronta, confermata in più annualità, potrà essere usata in maniera oggettiva attraverso il legame con il territorio, a garanzia del prodotto e a tutela del consumatore finale.

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F.C.