
Innovazione in vigna: tecnologie italiane per sostenere la filiera vitivinicola
La filiera vitivinicola italiana continua a essere uno dei pilastri dell’economia nazionale, con oltre 696.000 ettari di vigneti e una produzione di 41 milioni di ettolitri nel 2024. Tuttavia, il settore è costretto a fare i conti con sfide sempre più complesse: cambiamenti climatici, siccità prolungata e eventi estremi come grandinate e nubifragi. Questi fattori minacciano non solo la qualità delle uve, ma anche la competitività globale del vino italiano. In questo scenario, l’innovazione e la ricerca scientifica si pongono come soluzioni indispensabili per garantire la resilienza e la sostenibilità del settore.
Innovazione in vigna: le risposte delle startup italiane
A rispondere a queste sfide sono due startup italiane selezionate dal programma di accelerazione FoodSeed di CDP Venture Capital: BeadRoots e Agreen Biosolutions. Queste due realtà stanno sviluppando tecnologie avanzate per supportare la viticoltura, con l’obiettivo di migliorare la produttività e ridurre l’impatto ambientale.
BeadRoots, con sede a Lecce, ha sviluppato polimeri superassorbenti di origine naturale che migliorano la ritenzione idrica del suolo e rilasciano gradualmente l’acqua alle radici delle viti. Questo innovativo approccio consente di ridurre il consumo idrico fino al 40%, un vantaggio fondamentale per le zone vitivinicole colpite dalla siccità. Oltre a migliorare la disponibilità di acqua, i polimeri contribuiscono anche a stimolare la fertilità del suolo, senza lasciare residui nocivi.
Agreen Biosolutions: un’alternativa sostenibile ai pesticidi
Agreen Biosolutions, con sede a Udine, ha sviluppato OZ.ON, un olio ozonizzato che potenzia le difese naturali delle piante contro stress climatici, malattie e parassiti. Questa soluzione biostimolante aumenta del 30% la resistenza delle viti, riducendo il bisogno di pesticidi chimici fino al 50%. Con OZ.ON, i viticoltori non solo ottimizzano la salute delle coltivazioni, ma riducono anche l’impatto ambientale delle loro pratiche agricole, rispondendo così alle crescenti richieste di sostenibilità del mercato europeo.
L’importanza della collaborazione e dell’Open Innovation

Alberto Barbari, VP di Eatable Adventures, sottolinea come la viticoltura italiana, simbolo di eccellenza nel mondo, debba affrontare le sfide del cambiamento climatico con soluzioni tecnologiche innovative. Le startup come BeadRoots e Agreen Biosolutions rappresentano un modello di come la tecnologia possa supportare la produttività e la sostenibilità del settore vitivinicolo. L’Open Innovation, unendo ricerca e startup, è quindi la chiave per costruire un futuro in cui il vino italiano non solo sopravvive, ma continua a eccellere nel panorama globale.
Il futuro del vino italiano: tra tradizione e innovazione in vigna
L’integrazione di queste tecnologie avanzate nella filiera vitivinicola è fondamentale per preservare la qualità del vino italiano. Investire in soluzioni sostenibili non è solo una risposta alle sfide climatiche, ma anche un’opportunità per rafforzare la competitività globale del settore. Con l’aiuto delle tecnologie innovative, il futuro del vino italiano appare più verde e promettente.
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