
AI open source: il punto di vista di Red Hat
L’intelligenza artificiale rappresenta oggi una delle più grandi opportunità di innovazione, ma anche una delle sfide più complesse per chi crede nei principi dell’open source. Red Hat, pioniera dell’open source da oltre trent’anni, sostiene che anche l’AI debba evolvere seguendo i valori di apertura, trasparenza e collaborazione che hanno guidato la crescita di Linux e dell’ecosistema open.
L’importanza di aprire anche i modelli AI
Tradizionalmente, l’open source riguarda il codice sorgente. Nel mondo dell’AI, invece, il fulcro si sposta sui pesi dei modelli – i parametri numerici che governano il funzionamento di un’intelligenza artificiale addestrata. Anche se i dati di training non possono essere considerati codice sorgente in senso stretto, Red Hat ritiene che per parlare realmente di AI open source sia fondamentale rendere disponibili i pesi dei modelli con licenze aperte, insieme al software che li supporta.
Questa filosofia ha già guidato progetti concreti come InstructLab e la famiglia Granite di modelli AI, sviluppati insieme a IBM Research, che consentono agli esperti di dominio di contribuire facilmente all’evoluzione dei modelli senza essere specialisti dei dati.
InstructLab e Granite: democratizzare il contributo ai modelli
Con InstructLab, Red Hat ha abbassato le barriere d’ingresso per chi vuole arricchire i modelli AI open source con nuove conoscenze. Gli esperti di settore possono inserire dati e competenze, favorendo un’AI più rappresentativa e collaborativa. La famiglia Granite 3.0 copre casi d’uso fondamentali, come la generazione di codice e l’estrazione di informazioni, ed è rilasciata interamente con licenze open source, rendendo queste tecnologie accessibili a imprese e comunità.
Più trasparenza e più apertura per un’AI responsabile
Red Hat sottolinea come le recenti esperienze di mercato, come il caso DeepSeek, abbiano evidenziato la necessità critica di maggiore trasparenza sull’origine dei modelli e dei dati. Solo un approccio chiaro e verificabile può consolidare la fiducia nell’AI open source. Il futuro dell’AI, secondo Red Hat, sarà costruito su modelli più piccoli, ottimizzati e aperti, pensati per essere personalizzati sui dati aziendali e utilizzati ovunque grazie al cloud ibrido.
L’impegno di Red Hat per un ecosistema AI open
Oltre a OpenShift AI e Red Hat Enterprise Linux AI, la società contribuisce attivamente a numerosi progetti open source come:
- RamaLama, per semplificare la gestione dei modelli AI locali;
- TrustyAI, toolkit per flussi di lavoro AI più responsabili;
- Climatik, per un’AI più sostenibile nei consumi energetici;
- Podman AI Lab, che facilita la sperimentazione con LLM open source.
La recente partnership con Neural Magic rafforza questa visione, abilitando l’utilizzo di modelli AI ottimizzati su qualsiasi cloud o infrastruttura ibrida, mantenendo il controllo e la trasparenza necessari per una vera intelligenza artificiale open source.
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