
La storia di SpaceX da piccola startup a colosso multi-miliardario
Qualche tempo fa, quando iniziava a parlare di viaggi su Marte, la gente gli dava del folle. Oggi, con #LaunchAmerica (uno degli eventi più attesi dell’anno) il primpo lancio nello spazio (non accadeva dal 2011) che è diventata storia, l’idea di Elon Musk non suona più come un’eresia. Con la Nasa che per la prima volta fa solo da partner, ad occuparsi della gestione del lancio è stata SpaceX, compagnia privata di Elon Musk, un imprenditore e inventore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense. La missione, porterà i due astronati americani Doug Hurley e Bob Behnken, a bordo della navicella Dragon-2 presso la ISS, la Stazione spaziale internazionale che orbita intorno alla Terra.
L’idea di crerare business nello spazio, nasce quando, Elon Mask, vende PayPal (la sua seconda startup) e a 30 anni, si presentò in Russia con 20 milioni per acquistare dei razzi. I russi però, ne pretesero otto milioni a razzo, costringendo il giovane Elon a tornare a casa a mani vuote. Fu però sull’aereo di ritorno che Elon ebbe un’illuminazione, prese il suo pc e cominciò a progettare dei razzi spaziali, accorgendosi di poterne produrre molti e a costo decisamente contenuto rispetto alle richieste russe. Decise di trasferirsi a Los Angeles (centro dell’industria spaziale), di assumere le menti più brillanti in campo spaziale (tra cui Tom Mueller) e nel 2002 diventa il fondatore di SpaceX, un’azienda aerospaziale privata, composta da 12 persone e che oggi conta 7mila dipendenti. SpaceX, applicando i principi di lean Startup ha l’obiettivo di costruire razzi a basso costo: 7 milioni di dollari anziché 30 milioni. Un’idea impossibile, dicevano in molti, eppure come spesso gli capiterà, Musk smentisce tutti.

La missione di SpaceX (foto da https://twitter.com/SpaceX/)
Il primo razzo, lo chiama Falcon 1, in omaggio al famoso Millennium Falcon della saga Star Wars di cui è da sempre un fan sfegatato. Dopo pochi mesi chiude il primo contratto con Vandeberg Air Force Base, per trasportare il satellite TacSat-1 e vince l’appalto di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale della Nasa del valore di 1.6 miliardi di dollari. Eppure l’inizio non fu facile, i primi tre tentativi del Falcon 1 vanno male a causa di piccoli errori tecnici. Il 28 settembre del 2008, però, dopo solo 6 anni dalla nascita dell’azienda, il primo razzo SpaceX raggiunge con successo l’orbita terrestre bassa. Successivamente, SpaceX sviluppa altri progetti, come Falcon 9, Falcon Heavy e la capsula Dragon, che rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale, diventando la prima azienda privata a riuscire nell’impresa. Con un valore in borsa di oltre 30 miliardi di dollari, oggi SpaceX è una delle aziende private più valutate al mondo e un recente studio, prevede che la società spaziale privata di Elon Musk potrebbe raggiungere un valore complessivo di 120 miliardi di dollari entro il 2030.
Musk ci ha già abituato a numerose imprese di successo dove nessuno si era mai azzardato. Tutto quello che ha ipotizzato, è stato (quasi sempre) trasformato in realtà. Ha progettato dei lanciafiamme a basso costo, un’auto indistruttibile (dopo che la presentazione del prototipo è fallita) e ha fondato la casa automobilistica Tesla, specializzata nella produzione di auto elettriche veloci ed esteticamente all’avanguardia. Ma non finisce qui, perchè Musk vuole spingersi oltre: lanciare nello spazio 12mila satelliti SpaceX per consentire l’utilizzo di Internet gratis a tutti e portare tre turisti in giro per lo spazio entro la fine del 2021. Prezzo del biglietto? Da 100mila a 500mila dollari. Obiettivi non da poco è vero, ma per un genio e innovatore come Musk la parola “impossibile” non esiste.
(articolo a cura di Sergio Cerbone)