

Il futuro delle intelligenze artificiali è passato dall’essere un pensiero fantascientifico a realtà. Sebbene il futuro apocalittico che spesso viene rappresentato nelle pellicole hollywoodiane, in cui robot o programmi dotati di intelligenza artificiale prendono il sopravvento sull’uomo, sia ancora lontanissimo, non possiamo prendere sotto gamba i reali pericoli che questa tecnologia comporta.
La rivista Mit ha stilato alcuni dei rischi principali in cui possiamo incorrere se non prestiamo attenzione. “Le ultime applicazioni dell’AI sono eccellenti in compiti ‘percettivi’ come classificare immagini e trascrivere discorsi – si legge sulla rivista -, ma il battage dovuto a queste nuove capacità ci hanno fatto dimenticare quanto siamo lontani dal costruire macchine intelligenti quanto noi”.
Le auto autonome sono tra le principali fonti di preoccupazione riguardo la sicurezza, in quanto nel 2018 un prototipo ha causato un incidente mortale. L’evento potrebbe ripetersi, considerando il fatto che stanno aumentando le sperimentazioni nel settore. Altro caso critico è l’influenza che le intelligenze artificiali avrebbero sui risultati delle elezioni. Ricordiamo il caso delle elezioni americane del 2016, dove si è incominciato a parlare di bot e algoritmi addestrati che utilizzavano i social in maniera poco trasparente. “La lunga corsa verso le presidenziali del 2020 è già iniziata – spiegano gli esperti del Mit -, e potrebbe ispirare nuovi tipi di tecnologie per la disinformazione”.
Fanno paura anche le armi autonome, la cui ricerca è molto attiva visto il potenziale che avrebbero. Hanno già riscosso molte proteste, tra cui anche un movimento di lavoratori contrario alle applicazioni belliche. Attendiamo di scoprire la posizione che prenderà l’Onu a riguardo, sperando che sia intenzionato a porre un bando ufficiale.
Attenzione anche ai “deep fake“. Sono video fasulli creati con l’intelligenza artificiale che raggiungono livelli di perfezione tale da poter mettere a rischio l’immagine di non pochi membri dei vip internazionali e non, visto che vengono spesso utilizzato ai fini pornografici. “Quest’anno saranno varati programmi in grado di riconoscerli – spiegano gli esperti -, ma essendo basati anche loro sull’intelligenza artificiale sarà un po’ un gioco del gatto col topo”. Ultimo, ma non per importanza, il rischio di discriminazione razziale, è emerso che nelle selezioni di posti di lavoro gli algoritmi vengano scritti in modo da favorire un certo genere o razza.
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