
Geenpeace emissioni zero: la tabella di marcia dei prossimi anni
Il report lanciato da Greenpeace punta a rendere il settore europeo dei trasporti a zero emissioni nette. Lo studio è coerente con i tempi indicati dalla comunità scientifica per contrastare l’emergenza climatica. Questo progetto potrebbe effettivamente limitare l’aumento medio della temperatura globale entro 1,5 gradi centigradi. Nei prossimi anni l’Ue vuole impegnarsi nell’utilizzare le energie rinnovabili, evitare i biocarburanti e ridurre la sua quota di emissioni di gas serra, trasformando il modo in cui le persone e le merci si muovono.
Greenpeace emissioni zero porterebbe a una grande svolta nel settore dei trasporti. Mentre le emissioni provenienti da altri settori hanno subito un rallentamento o un calo, quelle dei trasporti Ue hanno continuato a salire. Sono responsabili del 27% delle emissioni totali a livello comunitario. Soluzioni al problema potrebbero essere l‘elettrificazione rapida e il passaggio ad alternative sostenibili con il bando totale della circolazione dei motori a combustione interna.

Foto: Pixabay
La responsabilità del settore non si limita però alle emissioni di gas serra e di inquinamento atmosferico. Lo studio prevede infatti anche il miglioramento delle infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale nelle città; investimenti in ferrovie, treni e autobus, eliminazione dei voli a corto raggio e lo stop di tutti gli investimenti nel settore dei trasporti ad alta intensità di carbonio, come nuovi aeroporti e infrastrutture stradali ad alte prestazioni.
Le emissioni e i provvedimenti post Covid-19
Federico Spadini, nella campagna trasporti di Greenpeace Italia, afferma: “La partita per decarbonizzare i trasporti si gioca su più livelli, e abbiamo bisogno di ogni contributo possibile. Da parte delle istituzioni europee, dei governi nazionali e degli amministratori locali. Finora, in Italia, le iniziative a supporto della mobilità sostenibile sono state troppo timide. Occorre aumentare coraggio e ambizione se vogliamo davvero rivoluzionare il settore dei trasporti. Il piano per l’utilizzo del cosiddetto “Recovery fund” sarà un grande banco di prova per il governo”.
Tra ottobre 2020 e aprile 2021 infatti tutti i governi Ue dovranno presentare alla commissione europea i piani nazionali di ripresa a seguito della pandemia. Il Italia si sta quindi discutendo per definire gli interventi da includere nel progetto. Molte misure potrebbero essere adottate nel contesto della riduzione delle emissioni indicata dal progetto di Greenpeace.
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