
Heply ha trovato alcune soluzioni utili alle aziende
La giovane software house ha una mission particolare: ridisegnare l’approccio al mondo del lavoro facendo leva sulla cultura della positività. Così, secondo l’azienda, si otterranno collaboratori motivati e dati aziendali protetti, anche lavorando da casa. L’emergenza sanitaria ha infatti accelerato la rivoluzione di smart e remote working. Un cambiamento strutturale che sta portando molte imprese a ricorrere al lavoro agile per proseguire le attività e tutelare la salute dei propri dipendenti. È difficile però mantenere costanti i livelli di produttività tutelando la sicurezza dei dati aziendali da remoto.
A trovare una soluzione è Heply, che ha l’obiettivo di cambiare il nostro approccio nei confronti dello smart working. Andrea Virgilio, Manager della Felicità di Hepli, dichiara: “La felicità sul lavoro esiste. È ormai provata la correlazione tra il benessere del lavoratore e il suo livello di rendimento: i dipendenti felici sono più motivati, produttivi e creativi, più collaborativi con i colleghi e inclini al lavoro di squadra. Le energie positive fanno la differenza sul mercato, considerate importanti per il successo di molte organizzazioni moderne. Il discorso però si fa più complesso in caso di remote working, aspetto non facile da coniugare con il rendimento”.

Andrea Virgilio
Foto: Ufficio Stampa
Heply smart working: goal board e security first
Il primo tema da trattare è la motivazione dei dipendenti: è fondamentale che chi lavora sia stimolato. Heply a questo proposito ha ideato la goal board, una lavagna virtuale visibile da remoto a tutto il team nella quale vengono evidenziati gli obiettivi raggiunti, l’andamento delle performance e l’avanzamento delle attività. Un tale strumento si rivela vitale anche per mantenere al massimo lo spirito di gruppo: ogni componente deve seguire regole specifiche per garantire il funzionamento del “gioco”, cioè l’ottenimento dei risultati stabiliti. Se il team raggiunge il 90% degli obiettivi giornalieri Heply fa una donazione alle strutture medico sanitarie che hanno più bisogno. Con questa sfida non si crea competizione tra singoli, ma si dà valore alla prestazione dell’intero team.
Altro punto importante è la sicurezza: bisogna proteggere i dati anche lavorando da remoto. Senza un’adeguata cyber security potrebbe crearsi un grande rischio: l’aumento del volume di traffico online incrementa infatti le opportunità di compiere azioni illecite. Anche per questo Heply ha una soluzione: security first è il primo software che protegge i dati già a monte della connessione internet, filtrando in tempo reale il traffico in ingresso sulla rete aziendale. Solo dopo questa analisi il traffico dati viene consegnato al cliente, con la garanzia di una sicurezza totale. Così i dipendenti lavorano efficacemente da remoto senza il pericolo di accesso dei malintenzionati. Nell’ultimo mese security first ha sventato 125 attacchi informatici prima che questi raggiungessero le reti aziendali.
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