L’informazione del consumatore è al centro del progetto
L’agribusinness assume forme, contenuti e soprattutto valori economici, in un mercato globalizzato e affetto dalla pandemia, sempre più importanti. Il cibo e la sua produzione sembrano essere tornati al centro dell’attenzione politica e mediatica. L’Unione Europea investe su progetti che hanno la produzione di derrate agricole e di alimenti il loro fulcro: Farm to Fork, Green New Deal, Economia circolare, una agricoltura completamente sostenibile sono al centro delle proposte di programmazione della prossima Politica Agricola Comune di cui si stanno discutendo i contenuti e che entrerà in vigore a partire del 2023.
Su questi grandi temi una attenzione particolare viene riservata al consumatore, alla percezione che ha delle produzioni agricole e del cibo, e di come informarlo correttamente sul suo valore nutritivo. Su quest’ultimo aspetto, dagli evidenti risvolti commerciali, si è scatenata una vera e propria guerra tra paesi. Gli inglesi avevano lanciato la loro proposta a semaforo, il cosiddetto “Nutriscore“, adducendo la necessità di fornire al consumatore una informazione semplice e di immediata lettura. Un semaforo appunto: verde per i cibi giudicati sani, rosso per quelli con caratteristiche opposte. Ma il problema era capire come veniva costruita questa “etichetta a semaforo”, visto che molti dei prodotti di eccellenza del Made in Italy agroalimentare venivano bollati dal semaforo rosso, come ad esempio l’olio d’oliva o molti dei formaggi delle nostre eccellenza agro alimentari. Sono subito stati evidenti i risvolti commerciali di una tale esemplificazione che ha visto il nostro paese opporvisi.
Etichettatura del cibo: la risposta italiana si chiama Nutrinform Battery
Ci ha pensato la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, a rilanciare una proposta che accumuni semplicità, immediatezza di informazione ma anche salvaguardia di corretti valori nutrizionali, proponendo il “Nutrinform Battery” per rispondere al “Nutriscore”, tutelare i consumatori, proteggere i prodotti DOP, IGp e IGT, di cui l’Italia eccelle e garantire un adeguato reddito agli agricoltori e per contrastare le problematiche relative ai dazi americani e valorizzare l’etichettatura con i valori nutrizionali e di origine. La proposta italiana formulata dalla Ministra Bellanova ha raccolto il consenso di diverse organizzazioni agricole, tra cui Confagricoltura che ha rilanciato questa proposta all’European Food Forum meeting in remoto dedicato al tema dei sistemi di etichettatura degli alimenti sulla parte anteriore della confezione.
La proposta è stata illustrata ai parlamentari italiani ed è stata notificata con decreto alla Commissione europea: appunto il Nutrinform battery. “Occorre riportare l’origine obbligatoria delle materie prime in tutti gli alimenti a livello europeo, questo regolamento non ci soddisfa”. Ha detto la Ministra Bellanova, “La nostra proposta è una forma di etichettatura a batteria che traduce visivamente la tabella nutrizionale e che prende in considerazione la porzione e il fabbisogno energetico. È la nostra alternativa al Nutriscore, ma è di gran lunga migliore. Non è penalizzante, non dà voti e fornisce un’informazione chiara e utile al consumatore che potrà così orientare la sua scelta in modo consapevole”.
Confagricoltura appoggia e sostiene l’etichetta a batteria proposta dall’Italia, l’unica pienamente conforme alle disposizioni comunitarie, ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Il Nutrinform è stato sviluppato da qualificati istituti di ricerca nazionali – CREA e ISS – con la collaborazione dell’intera filiera agroalimentare, compresi i rappresentanti dei consumatori. Le posizioni di Confagricoltura e Copa, l’Organizzazione europea degli agricoltori di cui Giansanti è vicepresidente, sono convergenti sul No al Nutriscore e sul sostenere i principi ispiratori della proposta italiana di etichettatura.
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Ildebrando Bonacini