Lectra annuncia due nuove parnership, con un unico obiettivo: aumentare la tracciabilità
Con EON e The Good Cashmere Standard, la piattaforma espande il proprio ecosistema con al centro la sostenibilità
Negli ultimi anni vi abbiamo spesso aggiornati sui passi avanti compiuti da Lectra sul fronte della tracciabilità. Un aggiornamento dopo l’altro e con una serie di partnership ben assestate, la piattaforma che si rivolge agli operatori della moda e in particolare del tessile, ha accresciuto la propria capacità di tracciare i materiali impiegati. Questo è stato possibile investendo in supply chain nel caso della collaborazione con The Good Cachemire Standard e nei DDP, passaporti digitali dei prodotti, con EON.
La partnership per la sostenibilità del cachemire
Andiamo con ordine. Il cashmere, ottenuto dalla lana dell’omonima capra, è molto apprezzato in Occidente, tuttavia l’elevata domanda può portare ad allevamenti intensivi dannosi per l’ambiente, nonché a metodi di produzione associati a cattive condizioni di lavoro per gli allevatori e al maltrattamento degli animali. Aid by Trade Foundation (AbTF) ha sviluppato nel 2019 uno standard indipendente per la lana cashmere, The Good Cashmere Standard appunto, che si pone l’obiettivo di migliorare il benessere delle capre cashmere e le condizioni di lavoro dei loro allevatori, tutelando al contempo l’ambiente.
“Purtroppo, le frodi relative alle fibre tessili non contribuiscono alla fiducia dei consumatori. Per i brand di moda, quindi, garantire la trasparenza e l’affidabilità della supply chain è ormai di importanza fondamentale. Attraverso la partnership con The Good Cashmere Standard, intendiamo promuovere la piena tracciabilità del cashmere responsabile, dall’allevamento delle capre fino al punto vendita”, ha spiegato Amit Gautam, fondatore e CEO di TextileGenesis.
“Con The Good Cashmere Standard abbiamo creato non solo un benchmark affidabile e influente per il cashmere prodotto da fonti sostenibili, ma abbiamo anche soddisfatto la domanda globale di fibre di cashmere sostenibili da parte di brand e retailer. Con una forte attenzione alla tracciabilità e alla trasparenza, abbiamo investito nello sviluppo di un solido sistema per risalire al produttore di ogni singolo ordine di cashmere, fin dall’inizio del processo”, ha aggiunto Christian Barthel, Head of Business Development di Aid by Trade Foundation.
Passaporto digitale dei prodotti, come funziona?
Come anticipato, l’unione di intenti con EON, ha invece posto l’accento sull’implementazione dei DPP sbloccando al tempo stesso nuove funzionalità business per i brand. Grazie all’azienda leader nella digitalizzazione dei prodotti, i brand potranno trasformare i propri prodotti in risorse tracciabili attraverso la creazione di ID Digitali. Questa collaborazione consentirà ai marchi di generare un Passaporto Digitale dei Prodotti (DPP) che collegano l’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali, e di impiegare queste indicazioni per ottimizzare la supply chain, fornire informazioni più trasparenti ai clienti, soddisfare le richieste legislative e scalare modelli di business circolari.
“La partnership con EON ci permette di offrire un livello di precisione e completezza senza precedenti nella tracciabilità tessile, dalla fibra al consumatore, e in tutte le fasi di produzione, distribuzione, vendita, rivendita e riciclo degli articoli. L’integrazione tramite API delle nostre due piattaforme consentirà ai brand di associare un Passaporto Digitale (DPP) a ciascun prodotto, integrando i dati certificati della supply chain a monte (TextileGenesis) e le informazioni raccolte a valle (EON) dell’acquisto dei capi”, ha raccontato in questo caso Amit Gautam, fondatore e CEO di TextileGenesis.
“La collaborazione con TextileGenesis rappresenta un enorme passo avanti nella tracciabilità dei prodotti e dei materiali, consentendo ai marchi di collegare per la prima volta l’intero ciclo di vita end-to-end di ogni singolo articolo. Questa nuova intelligenza offre vantaggi competitivi senza precedenti: i brand saranno in grado di scalare nuovi modelli di business, offrire esperienze più ricche ai clienti e accelerare gli sforzi di sostenibilità”, commenta Natasha Franck, fondatrice e CEO di EON.