
La startup Amalia con AI e algoritmi trova il caregiver giusto per ogni anziano
La startup high-tech agevola le famiglie nella ricerca del badante più idoneo per esperienza, competenze, tratti caratteriali e personali dell’anziano da assistere
Molte famiglie che cercano un badante si trovano di fronte al problema di distinguere tra professionisti qualificati e persone senza esperienza che si improvvisano caregiver. Inoltre, anche tra i professionisti qualificati, non tutti sono necessariamente adatti alle esigenze, al carattere e alle preferenze dell’anziano da assistere. Nasce così in Italia Amalia, la startup ideata per sostenere le famiglie nella selezione del badante più adatto in termini di esperienza, competenze e affinità personali con l’anziano da assistere. Questa piattaforma utilizza l‘AI e gli algoritmi per individuare il badante perfetto per ciascun anziano e inoltre si impegna a fornire un supporto concreto a queste figure professionali tanto importanti. Scopriamo le ultimissime sui caregiver.
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Caregiver ultimissime: ecco la startup per l’assistenza agli anziani
Sonia Paonessa e Eliana Pèrez hanno fondato la startup Amalia basandosi sulle loro esperienze personali e familiari. Sonia ha accumulato anni di esperienza nell’assistenza familiare, mentre Eliana è la figlia di un’assistente familiare. Le due co-fondatrici spiegano che, grazie alle loro esperienze personali e professionali, hanno riconosciuto la mancanza di servizi adeguati nell’assistenza alle persone fragili, soprattutto nella ricerca e selezione del caregiver giusto. Questo ha spinto Sonia ed Eliana a lasciare i loro precedenti lavori e a creare il loro progetto, con l’obiettivo principale di cambiare il processo di selezione per consentire a ogni famiglia di trovare il caregiver ideale per la loro situazione specifica. Vogliono garantire che l’assistente sia in grado di integrarsi nella vita dell’anziano e di costruire un legame duraturo con la famiglia. Così, nell’ottobre 2020, Sonia ed Eliana hanno deciso di fondare la startup con sede a Brescia, con l’obiettivo principale di semplificare l’incontro e la gestione di caregiver professionali per l’assistenza agli anziani.
L’algoritmo di ricerca di Amalia: come funziona?
La metodologia innovativa di Amalia si distingue per il suo approccio dettagliato nell’analizzare la situazione specifica della persona che necessita di assistenza. Questo implica non solo valutare le esigenze mediche o fisiche dell’anziano, ma anche considerare aspetti emotivi, abitudini di vita e preferenze personali. Attraverso questo studio approfondito, la startup identifica le caratteristiche essenziali che il caregiver ideale dovrebbe possedere per garantire un’assistenza di qualità. L’elemento chiave di questa metodologia è l’utilizzo di algoritmi avanzati e domande adattive.
Gli algoritmi sono progettati per elaborare una vasta quantità di dati e identificare correlazioni tra le caratteristiche dell’anziano e le competenze dell’assistente. Le domande adattive permettono di raccogliere informazioni specifiche in base alle risposte fornite, consentendo una personalizzazione ancora maggiore del processo di selezione. Il risultato finale è la creazione di un “match” perfetto, in cui l’assistente familiare selezionato presenta un equilibrio ottimale tra esperienza, competenza, disponibilità e tratti caratteriali che si adattano alle esigenze e alle preferenze dell’anziano e della sua famiglia.

Foto: Ufficio Stampa